Comunemente ed erroneamente viene chiamata Tartaruga, ma il nome corretto è Testuggine , poichè le tartarughe sono quelle che vivono in mare e negli oceani, che sono provviste di natatoie l posto delle zampe.
Ci sono moltissime specie di Testuggini, ma in quest’articolo ci occuperemo della specie che interessa le nostre zone, cioè la Testuggine hermanni. Sviluppata esclusivamente nell’Europa Meridionale, dalla Spagna alla Romania e le varie isole del Medetirraneo. Le Emys orbicularis invece sono le testuggini che si possono trovare nei fiumi mediterranei.
Le dimensioni del carapace ( guscio superiore ) degli adulti variano da un minimo di 13 cm nei maschi della Puglia a un massimo di 24 cm nelle femmine della Sardegna. La colorazione di base del carapace è giallo-aranciato con diffuse macchie nere, molto estese sul piastrone.
La differenziazione tra individui maschi e femmine si effettua tramite l’esame dei caratteri sessuali secondari. I maschi, inferiori di taglia, possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base, l’astuccio corneo è ben sviluppato, nella femmina la coda è piccola e corta, l’astuccio corneo è di ridotte dimensioni. I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone per facilitare la monta sul carpace della femmina, il piastrone delle femmine e degli esemplari giovani e subadulti è piatto; l’angolo formato dagli scuti anali del piastrone è molto maggiore nel maschio; l’altezza degli stessi scuti è però maggiore nella femmina. Lo scuto sopracaudale del maschio è curvo verso il basso, nella femmina è allineato al carapace. Lo scuto è una dette tante scaglie che messe insieme formano il carapace.
Le Testuggini, hanno una grande vista, riescono a riconoscere le forme e le persone, hanno uno sviluppato senso dell’orientamento, infatti se vengono spostate qualche centinaio di metri dal territorio al quale sono molto legate ci ritorneranno in breve tempo. anche se non hanno un udito sviluppato sono molti sensibili alle vibrazioni del terreno. L’olfatto invece ha un ruolo importante nella ricerca del cibo e nell’attività sessuale.
Le Testuggini sono animali ectotermi ( temperatura corporea uguale alla temperatura dell’ambiente esterno ) quindi nelle prime ore della giornata devono restare al sole per aumentare la temperatura corporea e attivare il metabolismo, inoltre l’esposizione ai raggi UV attiva la sintesi della vitamina D. Raggiunta la temperatura corporea necessaria per l’attivazione degli enzimi atti alla digestione le tartarughe si dedicano alla ricerca del cibo. Con temperature atmosferiche superiori ai 27 °C diventano apatiche e cercano refrigerio scavando piccole buche al riparo della vegetazione bassa o riparandosi in piccoli anfratti. Con la discesa delle temperature si ha la ripresa dell’attività.
in autunno quando calano le temperature smettono di alimentarsi anche per più di 20 giorni, poi durante il periodo di inverno rigido, vanno in letargo. Durante il letargo di solito la temperatura nel luogo di interramento è di circa 5°C, se la temperatura scende fino a 2°C c’è il rischi di morte per l’animale. Stessa situazione si verifica se le temperatura raggiunge i 10°C , perchè cosi facendo la tartaruga si trova in uno stato di dormiveglia che la porta a consumare le riserve di cibo immagazzinate e quindi a non essere in grado di superare l’inverno. Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al rialzarsi delle temperature diurne.
Subito dopo il risveglio dal letargo inizia il corteggiamento da parte del maschio, con un rituale che prevede inseguimenti, morsi e colpi di carapace alla femmina. Il maschio monta sul dorso della femmina per la copula che avviene con l’estroflessione del pene contenuto nella grossa coda e in questa occasione emette l’unico verso udibile da questi rettili per il resto muti. La femmina può arrivare fino a 4 anni di anfigonia ritardata, conservando lo sperma in un apposito organo, la spermateca, all’interno dell’ovidutto.
Sono rettili prettamente vegetariani. Gli esemplari selvatici vivono in un habitat caratterizzato da lunghi periodi di aridità che li costrige a nutrirsi di erbe secche, in queste condizioni integrano la loro dieta mangiando artropodi o chiocciole, queste ultime utili per l’apporto di calcio del guscio. Saltuariamente non disdegnano escrementi o piccole carogne. Gli esemplari allevati in cattività sono generalmente sovralimentati e non vanno assolutamente nutriti con: carne, formaggi, alimenti per cani e gatti, uova, pane, latte, agrumi, kiwi. Per vedere se l’animale ha una corretta alimentazione bisogna osservare il suo carapace. Evidente segno di una cattiva alimentazione è un carapace con gli scuti appuntiti e scanalati nelle suture, la così detta piramidalizzazione, al contario un carapace in forma di una levigata semicalotta ovale è segno di una corretta alimentazione.
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